
Si è chiusa con un grande successo la 31° edizione di ARTIGIANATO E PALAZZO che si è tenuta dal 12 al 14 settembre al Giardino Corsini di Firenze registrando una significativa presenza anche di un pubblico straniero e di migliaia di giovani.
È stata un’edizione ricca e rinnovata che ha riunito 100 ingegni creativi selezionati tra Italia ed Europa (come Inghilterra, Germania, Francia, Danimarca, Belgio, Russia e Uzbekistan) - testimoni del prezioso patrimonio culturale tramandato dalle botteghe storiche e della capacità innovativa di quelle emergenti - lungo un percorso immerso nel verde coinvolgendo lo storico Giardino e le Limonaie, la Loggia del Buontalenti e parte del Palazzo Corsini.

Un’edizione visionaria che, attraverso progetti inediti e nuove sezioni, ha rotto gli schemi e dilatato i confini tra i campi creativi - arte, decorazioni e restauro, complementi d’arredo; ceramica e porcellana; gioielli e accessori; lavorazione del legno, del metallo, del marmo e della pelle; tessitura e ricamo, vetro e cristallo; e … food - per un cantiere aperto favorendo l’incontro tra radici e sogni.
Ha esaltato l’alto artigianato attraverso una narrazione contemporanea la “Mostra Principe” di questa edizione dedicata a Bulgari, presente con “Icone da indossare: quando l’accessorio diventa racconto”, una selezione di accessori nati da un processo manifatturiero meticoloso nel Laboratorio di Firenze, esposti sotto la Loggia del Buontalenti del Giardino Corsini.
Ma l’appuntamento fiorentino voleva essere anche un invito a superare le “zone confort” per stimolare una riflessione, attraverso opere site-specific, mostre collettive e incontri, su cosa sia ancora possibile scoprire dal rapporto dell’artigiano con il mondo dell’arte, del design, della sostenibilità e del sociale.
Il concetto di “uscire dagli schemi” è diventata forma nella mostra “MACRO” - voluta dagli organizzatori e curata dall’interior designer Cosimo Bonciani - allestita nell’Androne di Palazzo Corsini con le opere di tredici artigiani che, realizzate su grande scala, hanno cambiato l’identità e esortando il pubblico a riflettere sul valore del ‘diverso’ e sul potere del cambio di prospettiva. “MACRO” voleva essere così una metafora: uscire dalla proporzione consueta, alterare la misura, sovvertire le nostre stesse certezze e aprirci a interpretazioni inaspettate, in uno scambio continuo tra tradizione e sperimentazione.
In questa ricerca di è inserita di “inaspettata meraviglia” anche l’opera site-specific “Delizia” dell’artista Edoardo Piermattei - allestita nel viale centrale del Giardino - al quale gli organizzatori hanno chiesto un’opera che esaltasse i valori storico culturali del Giardino Corsini.
Come ha scritto Alberto Salvadori nella sinossi “La “Delizia” di Edoardo Piermattei, commissionata da ARTIGIANATO E PALAZZO, è la perfetta sintesi in chiave contemporanea dell’esercizio dell’intelletto dedicato allo squisito godimento dello spirito e idealmente si colloca nella scia della lunga tradizione del luogo.”
“Un’opera in cemento pigmentato - ha spiegato l’artista - pensata per il giardino di Palazzo Corsini, dove l'estetica sembra quella di una pasticceria, ma sotto la glassa si sente il peso di una classe che ha rappresentato il potere.”.
Restando nel tema dell’incontro con l’arte e il design, nello spazio Focus la collettiva “Galleria dell’Artigianato: Cromatismi” promossa da Artex, con la curatela scientifica di Jean Blanchaert, ha presentato le mille sfumature di 46 opere artigiane, indagando il rapporto tra colore e materia nell’artigianato artistico toscano; mentre Starhotels ha esposto nella Limonaia Grandi Maestri, 50 cuori in porcellana firmati da Elica Studio, con la mostra “L’Italia nel Cuore” per “La Grande Bellezza”, il progetto di mecenatismo per l’alto artigianato promosso in collaborazione con Fondazione Cologni, OMA - Osservatorio dei Mestieri d'Arte e Gruppo Editoriale.
Per questa 31° edizione sono aumentati i settori della mostra con “Next Generation”, nella Manica Lunga di Palazzo Corsini, riservata a sette emergenti, artigiani per scelta, che hanno in comune il desiderio di sperimentare in libertà facendosi ispirare dalla natura.
All’Alta Gastronomia, invece, è stata dedicata la nuova sezione “Artigiani Golosi” che ha visto riuniti nelle Scuderie di Palazzo Corsini, alcune aziende del food che fanno leva sull’artigianalità e sul legame con il territorio, selezionate in collaborazione con Mercato Centrale.
Nel segno della riscoperta l’appuntamento di “Ricette di Famiglia”, curato dalla giornalista enogastronomica Annamaria Tossani, dedicato quest’anno alle ricette toscane di Zenone Benini (1902-1976, politico) raccolte nel suo libro “La cucina di casa mia”. Una pubblicazione ormai introvabile che ARTIGIANATO E PALAZZO ha commissionato all’Editore Guido Tommasi in ristampa limitata di 250 copie.
A confrontarsi su alcune ricette e aneddoti raccontati nel libro, i cuochi di tre locali fiorentini hanno proposto la loro versione dei classici crostini toscani, in conversazione con Annamaria Tossani e la giornalista Domitilla Benini, nipote dell’autore. Al termine il pubblico ha potuto assaggiare le proposte sui piatti in porcellana decorati a mano “Un buon ricordo” di Bitossi Home, personalizzati “ARTIGIANATO E PALAZZO 2025 - Ricette di Famiglia”.
Grandissimo interesse mostrato da parte del pubblico anche per il nuovo progetto sociale “L’artigianato che unisce, l’artigianato che include” che ha accolto in mostra i laboratori di cinque cooperative che hanno mostrato i loro laboratori, coinvolgendo il pubblico con quotidiani workshop e dimostrazioni dal vivo.
L’iniziativa è rientrata nel progetto promosso dall’Associazione Giardino Corsini per creare sinergie tra realtà che utilizzano l’artigianato come strumento di inclusione sociale.
Moltissimi gli appuntamenti quotidiani in palinsesto volti a stimolare una visione multidisciplinare più ampia e connessa al futuro: workshop didattici a cura delle Cooperative Sociali e non solo; un ciclo di “conversazioni con…” espositori, esperti di settore, partner; e i laboratori per bambini a cura della Fondazione Ferragamo.
Nel corso della manifestazione sono stati assegnati agli espositori tre Premi.
L’espositore più apprezzato dal pubblico di questa edizione è stata l’argentina Analía Paola Grosso che ha ricevuto il “Premio Perseo”. Nel suo eco-atelier “Nathueral” a Giustenice (SV) parte dalla coltivazione dei fiori per arrivare alle tinture botaniche e alla trasformazione dei tessuti naturali grezzi in pezzi unici: Analía unisce sartoria artigianale e arte tessile naturale in una costante fusione creativa tra tessuti organici, materia botanica e desiderio di vivere in armonia con la natura, senza lasciare impronte nell’ambiente.
A Leonardo Cappellini di Leowoodart (Pontassieve, Firenze) è andato il Premio “Eccellenza Italiana” pensato esplicitamente per un giovane presente nella sezione “Next Generation”.
Leonardo trasforma legno massello locale in opere uniche, nate da un profondo ascolto della materia. Lavora solo legno proveniente da potature o abbattimenti naturali, seguendo un approccio sostenibile e rispettoso. Attraverso tornitura, scultura e pirografia esplora le trasformazioni del legno “verde”, lasciando che ogni forma emerga spontaneamente. Le sue creazioni raccontano il legame intimo tra natura, tempo e gesto artigianale.
Il Premio “Giorgiana Corsini” per lo stand più curato assegnato dal Comitato Promotore di ARTIGIANATO E PALAZZO è stato conferito alla ditta Martini di Firenze che tramanda da quattro generazioni l’arte della cesteria e dell’impagliatura di sedie, una tecnica antica di grande pregio.
Con Romolo, Stefano e Jacopo Martini, l’attività ha saputo rinnovarsi, arricchendo la tradizione con passione e competenza. Oggi propone articoli in vimini e creazioni artigianali in paglia di Firenze, come oggetti, borse e cappelli. Ogni lavorazione esprime passione e maestria. Con questo Premio Martini riceverà uno spazio omaggio nell’edizione 2026 della mostra.
SFOGLIA QUI IL CATALOGO DI ARTIGIANATO E PALAZZO 2025
LA 31° EDIZIONE NEI DETTAGLI:

MOSTRA PRINCIPE
BULGARI
“ICONE DA INDOSSARE: QUANDO L’ACCESSORIO DIVENTA RACCONTO”
Bulgari ha partecipato con orgoglio, in qualità di “Mostra Principe” allestita sotto la Loggia del Buontalenti di Palazzo Cosini, alla scorsa 31° edizione di ARTIGIANATO A PALAZZO.
Fondata a Roma nel 1884, Bulgari è considerato oggi uno dei gioiellieri più iconici al mondo, in grado di coniugare innovazione e patrimonio, abbracciando nuove forme di espressione del lusso senza mai rinunciare alla propria identità. Un tributo costante alla bellezza, al colore e all’artigianalità d’eccellenza. Questa dedizione assoluta alla qualità si riflette in ogni creazione della Maison, dai gioielli straordinari che ne hanno costruito la leggenda, fino agli accessori, che dal 2024 sono affidati alla direzione creativa di Mary Katrantzou.
Designer di origini greche, come il fondatore Sotirio Bulgari, Mary condivide con la Maison non solo radici culturali, ma anche una visione comune: esaltare l’alto artigianato attraverso una narrazione contemporanea. La sua ricerca parte dai simboli, dai codici e dalla storia di Bulgari, guidando ogni scelta creativa in stretta collaborazione con il team creativo basato a Firenze.
Ogni accessorio nasce da un processo manifatturiero meticoloso, dove savoir-faire, innovazione e passione si fondono con rigore e ispirazione. La stessa attenzione riservata all’incastonatura delle gemme rare o alla realizzazione delle montature più preziose viene applicata anche alle borse nelle metallerie delle chiusure, le catene e ogni elemento funzionale, trasformati in dettagli gioiello. Ogni componente è progettato, realizzato e rifinito con precisione estrema, per coniugare l’estetica alla creazione di un oggetto senza tempo.
Un ruolo fondamentale è giocato dalla scelta e dall’accostamento dei materiali e dei colori, eseguiti con la stessa maestria cromatica che ha reso celebri i gioielli Bulgari. Il risultato è in collezioni in grado di superare mode e stagioni, interpretando un’eleganza destinata a durare.

L’ARTE E IL DESIGN INCONTRANO I MAESTRI ARTIGIANI
“DELIZIA”
Opera site-specific, di Edoardo Piermattei per ARTIGIANATO E PALAZZO
Sinossi di Alberto Salvadori:
“Delizia, dal latino deliciarum ha una sua derivazione in dilettare, partecipare e vivere qualcosa con intenso piacere. Con delizia storicamente si indica anche l’abitazione principesca - tra queste la più nota quella estense - aperta alla vita di corte e caratterizzata dal legame tra natura e artificio, quindi prevalentemente luogo di piacere e svago.
Un luogo e contesto imprescindibile era il giardino e quello rinascimentale, in particolare legato agli artisti del periodo manierista, che trova a Firenze esempi insuperabili, ne è un esempio assoluto, con i suoi giochi d’acqua e fontane, le sue sculture, le sue invenzioni.
L’area del Prato a Firenze, dove si trova Palazzo Corsini e il suo giardino, realizzato nel ‘600 dal Silvani, era stata investita precedentemente da una vera e propria progettualità effimera, nel 1589, quando il Granduca di Toscana sposò Cristina di Lorena e gli artisti di corte come Ammannati, Buontalenti e Giambologna, dediti ad invenzioni audaci e teatrali, realizzarono magnifiche scenografie.
La “Delizia” di Edoardo Piermattei è la commissione di quest’anno di ARTIGIANATO E PALAZZO, e non poteva essere più appropriata; è la perfetta sintesi in chiave contemporanea di tale esercizio dell’intelletto dedicato allo squisito godimento dello spirito, collocandosi idealmente nella scia di questa lunga tradizione del luogo.
Le sue forme echeggiano le lussuriose e giocose invenzioni buontalentiane e del Ligozzi, campioni delle feste fiorentine a cavallo tra ‘500 e ‘600.
Con le sue dimensioni gigantesche, quasi 5 metri d’altezza, esprime una allegra e leggiadra presenza in un contesto già di per sé dedicato allo svago, quello appunto delizioso del giardino.
Il fuori scala di questa scultura è anche una delle caratteristiche identitarie del manierismo con il suo virtuosismo, raffinatezza e una dichiarata virtuosa sprezzatura.
La delizia qui diviene un oggetto misterioso, enigmatico, contenuto in forme non definibili e rese irripetibili da un gesto che sfugge il canone.
Piermattei compie oltretutto un gesto irriverente, anche questo perfettamente in linea, concettualmente, con le origini delle forme a lui congeniali, ossia usa un materiale sconosciuto allora e non certamente affine al concetto di leggiadria: il cemento, protagonista indiscusso del ventesimo secolo e ideale depositario in primis di rigore e identità di matrice modernista, legata a precetti e regole precise che non prevedono un esercizio del decoro né tantomeno l’improvvisazione del gesto.
A questo si aggiunge anche l’utilizzo del cemento per lo sviluppo di un’idea industriale del costruire, del comporre, molto lontana dalla singolarità del lavoro artistico e artigianale.
Qui siamo in presenza di un artista dalla pratica ossimorica, fuori dalle regole e dalle convenzioni, che trasmette quel senso di libertà che solo l’informe come espressione di qualcosa che non risponde al concetto di definito può dare, stabilendo un’inspiegabile attrazione che direi, almeno per me, irresistibile.
Edoardo Piermattei racconta:
“A Bernardo Buontalenti è stata attribuita l’invenzione del gelato. Fiorentino, architetto, scenografo e, a quanto pare, anche sorbettiere. “Delizia” nasce da lì, da quella tradizione in cui l’arte si mangia, si scioglie, si serve in tavola tra zuccheri coloniali e uova sbattute.
“Delizia” è un’opera in cemento pigmentato pensata per il giardino di Palazzo Corsini, dove l’estetica sembra quella di una pasticceria, ma sotto la glassa si sente il peso di una classe che ha rappresentato il potere.
L’opera prende spunto dai trionfi da tavola, quelle architetture effimere che mescolavano scultura, pittura, architettura e alta pasticceria: un barocco da dessert pensato per celebrare, con grande teatralità, l’autorità religiosa e politica.
Lo zucchero, dolce residuo di una logica estrattivista, importato dalle Americhe, diventa il materiale principe della propaganda cattolica: bianco, costoso e devoto.
E anche l’uovo, ingrediente centrale, partecipa a questo gioco di trasformazioni. Base della tempera prima dell’olio, nei trionfi non si limita a legare la pittura: si gonfia, prende volume, diventa architettura da ornamento. La meringa come modello di cattedrale.
Così “Delizia” prende il cemento - grigio, muscolare, postbellico, carico di virilità - e lo tratta come fosse crema chantilly: leggero, decorativo, un po’ ridicolo. Un materiale serissimo che qui si fa frivolo e sciocco, finalmente.
Per l’evento ARTIGIANATO E PALAZZO, grazie alla collaborazione con Forniture Pallotta, verrà costruita anche una versione commestibile di “Delizia”.
Perché lo zucchero, si sa, costruisce imperi.
E li fa anche crollare, ma con grazia.”

“MACRO": un’esplorazione del Macro-artigianato.
Un invito a ripensare il valore del “diverso”
a cura di Cosimo Bonciani
ARTIGIANATO E PALAZZO ha ospitato nell’Androne di Palazzo Corsini “MACRO”: un’esperienza espositiva voluta dagli organizzatori e curata dall’interior designer Cosimo Bonciani che ridefinisce i confini per riflettere, attraverso il linguaggio degli artigiani, sul valore del ‘diverso’ e sul potere del cambio di prospettiva.
Tredici artigiani, selezionati in Italia - Bianco Bianchi, Bottega Conticelli, “Foreli Studio” di Elisabetta Forghieri, Daniele Giannetti, “Intrecci Vegetali” di Martina Nocentini, “Leowoodart” di Leonardo Cappellini, Filippo Mannucci, Mazzanti Piume, Moleria Locchi, Penko Bottega Orafa, “Taftique” di Jules Vissers e Michel Vecchi - sono stati invitati a creare una versione in grande scala di una loro opera; un’audace trasformazione che ne àltera non solo le dimensioni, ma soprattutto la funzione.
Questa sfida per Bonciani si è configurata come una profonda metafora. “MACRO” non è stata solo una mostra, ma un’esperienza che voleva incoraggiare artigiani e visitatori a confrontarsi con il concetto di “diverso”, ad uscire dalla propria zona di comfort e abbracciare il cambiamento di prospettiva. La trasformazione delle opere artigianali, passando dal micro al “macro”, riflette il viaggio personale che ognuno di noi compie quando trova il coraggio di esplorare nuove possibilità.
Nel grande Androne di Palazzo Corsini una presenza inattesa gigantesca - una sorta di Gulliver, un paio di gambe giganti che fuoriuscivano dal soffitto a volta e toccvano il suolo - ha introdotto il visitatore.
“Non è lui a essersi imprigionato nell’opera: è l’opera ad appartenere alla sua scala. È lui a guidarci, a suggerire che tutto ciò che verrà dopo sarà fuori scala, fuori assetto, fuori dalle attese. Se il gesto dell’artigiano si fa audace nel trasformare la propria opera, anche lo spazio che lo accoglie si trasforma.”, ha spiegato Boncian.
L’allestimento è proseguito all’interno con un grande drappeggio di velluto fucsia, ispirato alla scala delle grandi gambe poste all’ingresso. Il risultato è stato un paesaggio immersivo dove materia, scala e colore raccontano una nuova estetica dell’artigianato, dove il visitatore non si è limitato a osservare, ma si è trovato immerso in un linguaggio che voleva sfidare le proporzioni e invitava a riconsiderare la relazione tra oggetto, spazio e sguardo.
Al termine della Mostra - in una logica di sostenibilità e grazie al sostegno di Alessandro Bini Tessuti - l’allestimento di “MACRO” è stato donato alla Comunità di San Patrignano per il loro spazio espositivo dedicato all’Archivio.

“GALLERIA DELL’ARTIGIANATO: CROMATISMI”
promossa da Artex Centro per l’Artigianato Artistico e Tradizionale della Toscana
La nuova mostra collettiva promossa da Artex - Centro per l’Artigianato Artistico e Tradizionale della Toscana con la curatela scientifica di Jean Blanchaert e stata allestita nello Spazio Focus su progetto dello Studio Lavanguardia è stata un’azione del progetto Officina Creativa Lab promosso da Regione Toscana e Comune di Firenze.
“Per l’edizione 2025 si sono voluti valorizzare i cromatismi, le mille sfumature delle opere artigiane, indagando il rapporto tra colore e materia nell’artigianato artistico toscano, attraverso le opere dei creatori del progetto Galleria dell’Artigianato. Un ruolo significativo è stato dato alla ricerca che molti creatori fanno sui materiali e sui pigmenti, con particolare attenzione ai temi della sostenibilità e del recupero delle tecniche antiche.
La trasformazione della materia grazie alla creatività al saper fare tecnico degli artigiani crea cromatismi preziosi e audaci che valorizzano le forme delle opere che saranno esposte.”, ha spiegato Elisa Guidi, Coordinatore di Artex.
In mostra 46 opere realizzate da 25 imprese artigiane in molteplici materiali e lavorazioni: ceramica, tessuti, commesso fiorentino, scagliola, cristallo, pergamena, resine e mosaico contemporaneo... .
“LA GRANDE BELLEZZA – THE DREAM FACTORY: L’ITALIA NEL CUORE” promossa da Starhotels
Starhotels ha confermato la sua presenza alla 31° edizione di ARTIGIANATO E PALAZZO con "La Grande Bellezza - The Dream Factory", il progetto di mecenatismo contemporaneo che dal 2019 promuove l'eccellenza dell'artigianato artistico italiano.
L'iniziativa di Starhotels, realizzata in collaborazione con partner d'eccezione come Fondazione Cologni dei Mestieri d'Arte, OMA - Associazione Osservatorio dei Mestieri d'Arte e Gruppo Editoriale, ha rappresentato un impegno concreto nella valorizzazione del talento italiano e di quella "Grande Bellezza" che contraddistingue il nostro Paese.
Ad ARTIGIANATO E PALAZZO, il progetto ha preso vita con “L’Italia nel Cuore”, una speciale mostra dedicata al tema del cuore, densa di simbologie e rimandi figurativi e culturali, firmata Elica Studio, riconosciuto atelier dei maestri ceramisti italiani Carlo Pastore ed Elisabetta Bovina, già insigniti del premio MAM-Maestro d’Arte e Mestiere.
Oltre 50 cuori parte della collezione “In alto i Cuori” di Elica Studio sono stati disposti negli spazi della Limonaia: piccole sculture realizzate a mano per messaggi contemporanei, scritti in una lingua universale. Ogni cuore ha un suo ritmo, un suo battito, un suo significato, fra ironia e divertissement, frivolezza e passione.
CAMERA DI COMMERCIO DI FIRENZE “Firenze Città del Restauro”
Durante i tre gironi della mostra è stato inoltre presentato il progetto della Camera di Commercio di Firenze - con il sostegno delle categorie economiche Cna, Confartigianato, LegaCoop e Confindustria - “Firenze Città del Restauro”: una piattaforma dedicata per dare un’opportunità di crescita a imprese e professionisti del settore.

I GIOVANI E IL SOCIALE
“NEXT GENERATION”
Comunicavano la forza rigenerativa che nasce dall’apertura al cambiamento, i giovani artigiani riuniti nel nuovo spazio “Next Generation” che ARTIGIANATO E PALAZZO - da sempre attento agli emergenti - ha riservato nella “Manica Lunga” di Palazzo Corsini. Sette storie diverse, ma accomunate dal desiderio di esprimere la propria creatività in autonomia, scelte di vita controcorrente e in contesti naturali, concretizzando, con la sperimentazione, idee in progetti. Raccontavano, così, il legame intimo tra natura e gesto artigianale i paesaggi olfattivi Zanini di Giacomo e Filippo che, per anni insieme in ufficio, hanno deciso la nuova avventura durante un viaggio a Basilea; i complementi d’arredo di Filippo Mannucci, incuriosito dai processi di trasformazione della materia, dopo l’esperienza in un cantiere nautico; le opere in legno, proveniente da potature o abbattimenti naturali, di Leonardo Cappellini; le ceramiche artistiche di Flavia Lombardi Vallauri. Partivano dalla tradizione, anche di botteghe familiari, ma la rendevono contemporanea, gli intarsi in scagliola di Leonardo Bianchi; i tessuti e accessori design creati da Simone Falli su un telaio progettato da lui; e le scarpe su misura di Bernardo Bartalesi.

“L’ARTIGIANATO CHE UNISCE. L’ARTIGIANATO CHE INCLUDE”
È proseguita l’attenzione di ARTIGIANATO E PALAZZO per il sociale che, grazie al sostegno dei fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese, ha accolto in Mostra cinque cooperative sociali e i loro laboratori che avevano la possibilità di esporre e vendere in Mostra i loro prodotti coinvolgendo il pubblico con whorkshop e dimostrazioni dal vivo.
L’iniziativa rientrava nel progetto “L’artigianato che unisce, l’artigianato che include” promosso dall’Associazione Giardino Corsini per creare sinergie tra realtà che utilizzano l'artigianato come strumento di inclusione sociale, offrendo opportunità di incontro, formazione e vendita.
Sono stati accolti in mostra la Comunità di San Patrignano con il Laboratorio di Tessitura a mano dove operano 40 donne; la Comunità di Sant’Egidio Firenze con i Laboratori d’Arte rivolto a persone con disabilità; l’Associazione Pantagruel con il progetto ”La poesia delle bambole” che coinvolge un gruppo di donne detenute nel carcere di Sollicciano (FI); Talking Hands che ha trasformato un atelier di design in uno spazio di innovazione sociale dove rifugiati e richiedenti asilo lavorano insieme a professionisti; Cartiera che produce accessori in pelle e tessuto impiegando persone in difficoltà e mette in connessione piccole realtà artigiane del Sud del mondo con grandi marchi internazionali. Gentucca Bini, Guendalina Cermel, Adelaide Corbetta, Viola Emaldi e Clarice Pecori Giraldi - membri del Comitato Promotore di ARTIGIANATO E PALAZZO – hanno collaborato come tutor con i responsabili delle Associazioni per seguire la loro partecipazione alla Mostra.
“ARTIGIANI GOLOSI”
Per la XXXI edizione, ARTIGIANATO E PALAZZO ha infine inaugurato la nuova sezione “Artigiani Golosi” dedicata alle aziende del food che fanno leva sull’artigianalità e sul legame con il territorio. L’accurata selezione è stata condotta in collaborazione con Mercato Centrale.
Gli artigiani presenti in mostra rappresentavano una tappa significativa di questo percorso, portando all’interno della manifestazione il frutto di un lavoro quotidiano fatto di ricerca, passione e autenticità.
Tra loro: Bianchini e Bocconi, storico laboratorio di dolciumi tipici toscani attivo dal 1903, celebre per brigidini, cantucci e croccanti, tramandati da quattro generazioni con ricette originali e ingredienti semplici; Tablecloths.it di Massimiliano Parri, che attraverso la sua bottega La Dispensa propone articoli e prodotti della tradizione italiana per la tavola, in un connubio tra design e gusto; Carmelo Pannocchietti e Francesco Agosta con Arà, specialità siciliane preparate con materie prime d’eccellenza - dal pistacchio di Bronte al cioccolato di Modica - per un viaggio nei sapori autentici dell’isola; Ditta Artigianale, lavora esclusivamente arabica di alta qualità, tracciabile fino al produttore, e Bambi l’arte del trippaio dal 1890.
A questa selezione si sono aggiunti altri artigiani del food come la francese Mela&Nocciola; l’Azienda Agricola Giovanni Mosca di Riva del Garda; De Gustibus, con la sua produzione tipica siciliana di conserve ittiche, agroalimentari, salse; L’Antico Granaio Food di Matera; mentre Zen-io ci ha portato i segreti della cucina asiatica. L’azienda tessile Ratafià Firenze invece ha proposto la loro biancheria per la tavola realizzata a mano. Sono una vera e propria istituzione per Firenze e nel mondo, la storica Ditta Procacci 1885 e la Gelateria Pasticceria Badiani, presenti nella parte monumentale di Giardino Corsini.
Con “Artigiani Golosi” è stato dato sostegno ad un settore fatto di piccole imprese specializzate, legate ad un patrimonio economico e di tradizione culturale che va difeso e valorizzato, cuore del Made in Italy. È stata anche una importante occasione di confronto e di riflessione per come affrontare un nuovi processi di sviluppo.

“RICETTE DI FAMIGLIA”
Nel segno della riscoperta l’appuntamento di “Ricette di Famiglia”, curato dalla giornalista enogastronomica Annamaria Tossani, dedicato quest’anno alle ricette di Zenone Benini (1902-1976, politico) raccolte da lui nel libro “La cucina di casa mia”, dove descrive i piatti della tradizione toscana con una scrittura semplice, scorrevole, unica.
Una pubblicazione ormai introvabile che, per l’occasione, ARTIGIANATO E PALAZZO ha commissionato all’Editore Guido Tommasi in ristampa limitata di 250 copie.
Questo libro appartiene a un recente passato, parla di cibo e dell’amore per i piccoli piaceri della vita, dei luoghi cari all’autore e di profumi dimenticati. Le ricette, raccolte e descritte tra l’autunno del 1957 e la fine del 1958, sono quelle che si preparavano in casa: "cucina toscana, dunque; ma non cucina folcloristica toscana, bensì classica, […] che affonda le sue radici nelle campagne del fiorentino e della Maremma, fra i poggi del livornese e sulle spiagge della Versilia". Un libro raro dove la descrizione delle pietanze che si preparano, degli ingredienti o degli utensili consigliati è arricchita dai disegni di Anna Guicciardini Corsi Salviati che, con un tratto pulito e sicuro, dà vita a evocative illustrazioni gastronomiche.
A confrontarsi su alcune ricette e aneddoti raccontati nel libro, i cuochi di tre locali fiorentini - “Vini e Vecchi Sapori”, “Le Mossacce” e “Harry’s Bar” - hanno raccontato ai partecipanti dei tre appuntamenti la loro versione dei classici crostini toscani, in conversazione con Annamaria Tossani e la giornalista - nonché nipote dell’autore - Domitilla Benini.
Al termine di ogni appuntamento di “Ricette di Famniglia”, il pubblico ha potuto assaggiare le proposte sui piatti esclusivi in porcellana “Un buon ricordo” di Bitossi Home decorati a mano e personalizzati appositamente “ARTIGIANATO E PALAZZO 2025 - Ricette di Famiglia”.

GLI EVENTI COLLATERALI
Anche quest’anno sono stati diversi gli appuntamenti in palinsesto volti a stimolare una visione multidisciplinare più ampia e connessa al futuro.
Oltre ai cinque seguitissimi incontri inerenti il progetto sociale “L’artigianato che unisce, l’artiginato che include” e gli appuntamenti di “Ricette di Famiglia” ricordiamo la presentazione del progetto BRICKS / Commissione Europea, programma Erasmus+ promossa da Artex Centro per l’Artigianato Artistico e Tradizionale della Toscana.
Nell’ambito del progetto “Ad hOCCHI APERTI" abbiamo aperto i cancelli all’Associazione OmA Osservatorio dei Mestieri d’Arte per organizzare per gli studenti del liceo scientifico artigianale/sezione falegnameria di Como, una gita a Firenze con un workshop tenuto dal maestro Renato Olivastri e una visita guidata al Giardino Corsini.
“Ad hOCCHI APERTI” è un nuovo modello di educazione e orientamento alla scelta per prevenire disagio e dispersione scolastica, attraverso artigianato artistico, bellezza e cultura che coinvolge mille minori (tra gli 8 e i 17 anni) all’anno, 170 educatori e 300 adulti oltre a imprese, artigiani e istituzioni, promosso dalla cooperativa Il Manto scs del network Cometa.
Tutti i giorni, il pubblico ha potuto partecipare il ciclo di laboratori didattici a cura di Fondazione Ferragamo, per avvicinare i piccoli al mondo dell’artigianato e favorire lo sviluppo delle loro abilità manuali, ai diversi appuntamenti di workshop di intreccio di vimini e a quelli organizzati da tre maestre decoratrici che si sono alternate con workshop sulle diverse tecniche di decorazione in un viaggio creativo alla scoperta degli studi pittorici sulla rappresentanza di uccelli e uccellini, sulla foglia oro e sullo studio pittorico della cineseria.
Grande successo da parte del pubblico le tante visite guidate gratuite al Giardino Corsini condotte dalla storica dell’arte Elisa Redeghieri.
AGEVOLAZIONI PER I VISITATORI DELLA 31° EDIZIONE
Da sempre impegnato ad avvicinare al settore le nuove generazioni, anche quest’anno ARTIGIANATO E PALAZZO ha messo in piedi un programma di iniziative che ha dato la possibilità agli under 30 l’accesso libero alla manifestazione grazie all’accordo siglato con UniCoop Firenze per dare loro la possibilità di scoprire tutti gli aspetti del creare artigiano partecipando anche ai tanti workshop in programma.
Infine sono stati stipulati accordi per dare agevolazioni per i Soci Fai, Soci ADSI Toscana, tesserati Touring Club Italiano, titolari Rinascentecard, International Visitors Card e dipendenti Rinascente e ai possessori del biglietto al Museo Ferragamo.
RACCOLTA FONDI: “ABBRACCIA LA LOGGIA DEL BUONTALENTI”
È proseguita la raccolta fondi per restaurare il capolavoro architettonico di Palazzo Corsini la seicentesca Loggia del Buontalenti, classificata come “bene monumentale” da tutelare e salvaguardare. Sono state già effettuate le indagini diagnostiche per poi avviare gli interventi di restauro e recupero conservativo che riguarderanno la Loggia, la Fontana e la terrazza sovrastante.
Ad ARTIGIANATO E PALAZZO, la Loggia del Buontalenti è da sempre punto di incontro: agorà di artigiani, visitatori, autorità e istituzioni. Ma non solo, negli ultimi anni è il palcoscenico riservato agli artisti, selezionati per talento e generosità, che hanno l’opportunità di esporre in uno straordinario scenario di contaminazioni tra antico e contemporaneo.
Al termine dei lavori il Giardino Corsini sarà fruibile gratuitamente al pubblico secondo le indicazioni di una Convenzione che verrà stipulata in seguito con gli Enti preposti.
SFOGLIA QUI
la rassegna stampa parziale di
ARTIGIANATO E PALAZZO 2025

* * *