Prosegue anche nel 2022 l’iniziativa di una “raccolta fondi a favore del patrimonio culturale” rivolta a privati ed aziende che è stata organizzata in occasione della Mostra ARTIGIANATO E PALAZZO nel 2020.

La campagna è volta al recupero e alla conservazione di una straordinaria opera d’arte in un contesto architettonico unico, nonché a promuovere la grande tradizione artigiana fiorentina ed i suoi nuovi protagonisti di talento: una operazione in bilico tra alta tecnologia e artigianato.

L’obiettivo è restaurare l’edificio cinquecentesco della “Fonte della Fata Morgana” - conosciuta anche come “Casina delle Fate” e nata come ninfeo della villa “Il Riposo” della potente famiglia Vecchietti - subito fuori Grassina, ai piedi del colle di Fattucchia nel comune di Bagno a Ripoli, immersa nel meraviglioso panorama del Chianti.

Ma la sfida è, anche, quella di riprodurre in resina l’originale statua marmorea della Fata Morgana realizzata dal Giambologna intorno al 1572 - incaricato da Bernardo Vecchietti di realizzare sia la Fonte che gli apparati decorativi - che nel 1768 fu venduta ad un antiquario inglese perché ritenuta di poco pregio dall’allora direttore degli Uffizi ed infine portata oltre Manica nel 1775, e oggi parte di una collezione privata.

L’iniziativa “GIAMBOLOGNA E LA FATA MORGANA” è aperta a tutti e la si potrà sostenere con qualunque cifra.

I sostenitori riceveranno diverse ricompense in base alla donazione effettuata:
cocktail di anteprima della mostra ARTIGIANATO E PALAZZO, incontri esclusivi, aperture di palazzi storici fiorentini, visite guidate a musei e luoghi di solito non accessibili, cappelli di paglia eseguiti a mano dalle aziende del Consorzio il Cappello di Firenze ed ispirati alle fate ed in particolare a Morgana, sculture dell’artista Nicola Toffolini e molto altro ancora.

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30mila Euro è la cifra raccolta nel 2020 e 2021 da ARTIGIANATO E PALAZZO con la campagna “GIAMBOLOGNA E LA FATA MORGANA”, lanciata in occasione della XXVI edizione della Mostra nel 2020 e proseguita nel 2021 a favore del complesso monumentale della Fonte della Fata Morgana, immerso nel Chianti ai piedi del colle di Fattucchia del comune di Bagno a Ripoli.

“Parte dell’importo raccolto è già servito a realizzare la copia della statua del Giambologna affidata al restauratore Filippo Tattini ma il nostro auspicio è vedere al più presto il Comune di Bagno a Ripoli aprire il cantiere per il recupero architettonico di questo straordinario complesso e poter contribuire entro il 2022 al restauro della vasca, del pavimento e al ripristino delle decorazioni murali” dichiarano Sabina Corsini, Presidente dell’Associazione Giardino Corsini e Neri Torrigiani, promotore e organizzatore della mostra Artigianato e Palazzo.

Per questo motivo la raccolta fondi continuerà fino alla prossima edizione della Mostra che si terrà dal 16 al 18 settembre 2022.

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I Vecchietti - ricordati anche da Dante Alighieri (Paradiso XV, 115-117) - furono una delle più antiche ed importanti famiglie fiorentine nel medioevo.
Inurbati almeno dal XII secolo, erano di parte guelfa e furono sconfitti a Montaperti.
Nel 1578 Bernardo Vecchietti (1514-1590) - collezionista e mecenate vicino alla corte medicea nonché proprietario dell’omonimo grande palazzo nel centro di Firenze - fu il primo protettore a Firenze di Giambologna (Douai 1529 - Firenze 1608), allora giovane scultore fiammingo poco conosciuto che ospitò e introdusse alla corte di Francesco I: una lapide sul palazzo ricorda il mecenatismo della famiglia ed il sostegno all'artista che divenne, nella seconda metà del secolo, il più importante scultore attivo a Firenze.
A lui, ancora agli esordi, Bernardo Vecchietti affidò nel 1578 l’ammodernamento del prorpio palazzo, nell’omonima via di Firenze, per il quale l’artista realizzò in bronzo il Satiro porta-bandiera, noto come “Diavolino”, oggi conservato nel terrazzo di Saturno in Palazzo Vecchio.

La Villa “Il Riposo” fu edificata nella seconda metà del Cinquecento nel luogo dove già nel 1427 esisteva una "casa da signore"; realizzandola Bernardo Vecchietti intervenne anche sulla campagna circostante - forse ispirandosi ai parchi delle ville medicee come quella di Pratolino - distribuendovi manufatti dedicati al culto, alla caccia o allo svago.

Tra questi spicca il complesso monumentale la “Fonte della Fata Morgana” dove, tra fonti di acqua zampillanti il Vecchietti e i suoi ospiti si riparavano dal caldo nelle giornate più torride, discorrendo amabilmente e compiacendosi delle bellezze del luogo e delle opere che le adornavano.

Gli storici dell’arte che hanno maggiormente studiato il periodo ritengono che il Giambologna abbia contribuito alla progettazione del "Riposo" e della Fonte che fu costruita tra il 1573 e 1574 su una sorgente che si trovava nelle proprietà che circondavano la villa che già Raffaello Borghini descrive nel suo libro del 1584 intitolato "Il Riposo".

L'edificio si sviluppa a “L” su un'area di dimensioni limitate, costruito come una quinta teatrale con due prospetti contigui.
L'ingresso e le finestre sono rifinite in pietra alberese e pietra serena; gli architravi hanno i timpani a conci sbozzati a rustico, simili a clave – o a code di ermellino, a ricordare lo stemma dei Vecchietti, secondo alcuni - che danno alla facciata un movimento ascensionale.
A terra, invece, il pavimento è formato da un mosaico i cui sassolini formano la scritta “Fata Morgana”.
Sulla sinistra si trova un tabernacolo cinquecentesco in pietra serena che conteneva l’affresco di Santi di Tito “Gesù e la samaritana al pozzo” andato disperso. 

All'interno vi è una fontana costituita da una conca in pietra serena, sostenuta da un basamento grezzo la cui forma zoomorfa ricorda la coda di una sirena.
L'acqua che tracima dal catino in pietra, cade a cascata nella vasca esagonale sottostante, al cui centro si trova il basamento in mattoni che sosteneva la statua della Fata Morgana.
Ai lati della fontana, due portali simmetrici completano la scenografia. Da quello di sinistra si accede, tramite una piccola scala, al livello superiore dove esistono dei piccoli ambienti, uno dei quali era destinato a cucina.
Tutto l'insieme sembra creato per stupire lo spettatore con un senso magico e fantastico espresso dagli elementi decorativi e architettonici della fonte e accresciuto dal fascino della campagna circostante, che avvolge il Ninfeo in una atmosfera quasi irreale.

È una storia intrigante quella della “Fonte della Fata Morgana”: la sua acqua, infatti, grazie anche alla fama di Morgana, seducente maga guaritrice, sembra avere virtù ringiovanenti e proprietà miracolose; altri invece raccontano di aver visto qui strane presenze di giovani e bellissime donne, ninfe e fate che scomparivano così misteriosamente come erano apparse.

Donata pochi decenni fa dalla famiglia Morrocchi al Comune di Bagno a Ripoli, la “Fonte della Fata Morgana” è stata restaurata dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici ed il Paesaggio e per il Patrimonio Storico Artistico e Demoetnoantropologico per le Province di Firenze, Pistoia e Prato ma necessita di un urgente ulteriore intervento di restauro.

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Secondo alcuni, la sua acqua ha proprietà miracolose, altri invece raccontano di aver visto qui strane presenze: è una storia intrigante quella della “Fonte della Fata Morgana.

Per chi è in cerca di leggende che raccontano di fate e ninfe, l’ambentaziome giusta è quella di Grassina, pochi chilometri fuori Firenze nel Comune di Bagno a Ripoli.

In via di Fattucchia - tra i campi e gli olivi – capiterà di imbattersi in una piccola costruzione rosa chiamata “Fonte della Fata Morgana”, ma più conosciuta dagli abitanti della zona come “Casina delle Fate”.

Basta guardala per essere avvolti dal suo fascino magico e a tratti anche un po’ fuori dal reale; anche se purtroppo l’edificio è attualmente chiuso, è una storia che vale la pena raccontare.

L’acqua della fonte che si trova all’interno della casina, grazie anche alla fama di Morgana, seducente maga guaritrice, sembra avere virtù ringiovanenti.

Ma la leggenda non finisce qui: grazie anche al magnifico panorama che circonda la casetta, sono nate delle storie attorno alle fate e alle ninfe. Si racconta infatti che nelle calde notti estive, siano apparse giovani e bellissime donne, ninfe e fate che scomparivano così misteriosamente come erano apparse.

Verità o leggenda, finzione o realtà, la piccola struttura rosa immersa nella campagna di Bagno a Ripoli, resterà sempre un luogo magico in cui recarsi per staccare dalla quotidianità.

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La statua della Fata Morgana (cm 99 x 45x 68) dalla vendita del 1768 è passata di mano in mano (ed è a tutt'oggi proprietà di collezionisti privati inglesi) fino a riapparire magicamente a un'asta di Christie's nel 1989, quando fu riconosciuta da illustri studiosi e storici dell'arte come la perduta statua del famoso ninfeo del Giambologna ed è per poco tempo tornata a Firenze, grazie all’intercessione di Patricia Wengraf Ltd.

“Una bellissima donzella ignuda di marmo fatta da Giambologna in atto d’uscir d’un antro, et una mano si pone al delicato petto, e l’altra sostiene una conca marina da cui innalzandosi ricade nel vaso l’acqua, che ariento vivo sembra”.

Una volta in forma di copia dall’originale - in occasione della mostra Magnificenza alla corte dei Medici. Arte a Firenze alla fine del Cinquecento (Museo degli Argenti di Palazzo Pitti, 24 settembre 1997 - 06 gennaio 1998 con allestimento di Pierluigi Pizzi) - e invece in orginale per Il Cinquecento a Firenze. Tra Michelangelo, Pontormo e Giambologna (Palazzo Strozzi, 21 settembre 2017 - 21 gennaio 2018).

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La copia, fedele alle misure originali (cm. 99 x 45 x 68), è stata realizzata utilizzando una miscela di leganti idraulici ed inerti – quali polveri e pigmenti – è stata esposta nei giorni di manifestazione nel 2020 nella Sala da Ballo di Palazzo Corsini, nel 2021 negli spazi adiacenti alle Scuderie di Palazzo Corsini dove sarà messa in Mostra anche nel 2022 durante la XXVIII edizione di ARTIGIANATO E PALAZZO.

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Da una ricerca approfondita sul progetto originale della "Fonte della Fata Morgana" è emerso indiscutibilmente che più opere la decorassero,  attribuite anch'esse alla mano del Giambologna, e delle quali al momento si sono perse le tracce.

In particolare ci riferiamo al “mascherone” di Medusa conservato un tempo in una delle nicchie della Fonte, allo stemma della famiglia Medici con relativo Toson d’Oro del Granduca Cosimo I di Toscana, il “mostaccio di gatto” da cui sgorgava l’acqua per i viandanti e il sole del “trigramma” di San Bernardino da Siena: tutte opere sottratte all’edificio nato per accogliere e rinfrescare i viandanti di quell’angolo di campagna toscana e di cui si hanno tracce in collezioni private fino agli inizi degli anni sessanta.

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Gli organizzatori di ARTIGIANATO E PALAZZO, nel primo anno di raccolta fondi nel 2020, hanno deciso di produrre dieci opere su carta con il Progetto MEDUSA FONTE del giovane artista Nicola Toffolini.

SFOGLIA IL CATALOGO

NICOLA TOFFOLINI
Nasce a Udine nel 1975.
Vive e lavora a Firenze.

2000       Diplomato presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia – Pittura
2001       Stage per Romeo Castellucci e la Socìetas Raffaello Sanzio per C.#01 - I episodio della                       Tragedia Endogonidia
2001-03 Stage per Vacancy Room, Twin Rooms, Splendid’s della compagnia Motus
2003       Fonda e dirige con Eva Geatti (1981) la compagnia teatrale Cosmesi
2006       XII Corso Superiore di Arti Visive diretto da Marjetica Potrc, Fondazione Antonio Ratti,                     Como
2009       LAGO STUDIO Art-Workshop, Padova
2016       Fonda e dirige il progetto di ricerca nell’ambito del design CiCkine

MOSTRE PERSONALI (selezione)
2020
Biblioteca del Museo di Palazzo Poggi, a cura di Lorenzo Balbi (Direttore Artistico di MAMbo), Bologna

2019
Tra un Picnic e il caos, Fondazione 107, Torino
Nicola Toffolini, Going To...Contemporary Art, Argenterie
Reali Contemporary, Villa Reale, Monza
Whoom!, Squadro, Bologna

2018
Whaash!, D406 Galleria d’Arte Contemporanea, Complesso Conventuale S. Paolo, Modena

2017
ALIVE OR NOT?, I.Lab Biotecnologie, Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci, Milano

2013
1:1, D406 Galleria d’Arte Contemporanea, Modena

2012
NOO TKA, Squadro, Bologna

2011
[...], ai Colonos, Villacaccia di Lestizza
Offesa della natura, Guilmi Art Project - artist in residence, Guilmi

2010
Perché essere arresi non significa essere vinti, Parco dell’Arte Vivente, Torino
GHOSTRACK (con Eva Geatti), Not Gallery, Napoli

2009
Bradisismica, Biagiotti Progetto Arte, Firenze

2008
Oltre la siepe, Rocca Estense, San Martino in Rio

2007
Tradire il fare, Not Gallery, Napoli
Crescere come un pesce fuor d’acqua, LipanjePuntin
Artecontemporanea, Roma
L’erba del vicino è sempre più verde, Istituto italiano di cultura, Lubiana (Slovenia)

2006
Parassita si nasce, Placentia Arte, Piacenza

2005
Forzatamentealverde, Villa Manin - Centro d’Arte Contemporanea, Passariano

2004
Centometriquadri di verde acido, LipanjePuntin
Artecontemporanea, Trieste

MOSTRE COLLETTIVE (selezione)

2019
Cèramica, Museo della Ceramica, MontelupoFiorentino

2018
Carte d’Identità, Guidi&Schoen Arte Contemporanea, Genova

2017
Materia Montelupo - Cantieri contemporanei in ceramica, Palazzo Podestarile, Montelupo Fiorentino
Drawing Room, Madrid (Spagna)

2016
Saper fare (sapper pensare), Strozzina di Palazzo Strozzi, Firenze
I profili del mondo - L’umano paesagio da Guido Reni a Kiki Smith, FAR and Museo della città, Rimini
Cantiere disegno – Quaranta artisti nelle stanze del contemporaneo, Museo della città, Rimini
The Curated Space - Five Figurative Artists in Florence, Mall Galleries, Londra (Inghilterra)

2015
Impatto 2.0, Pescheria Vecchia, Este

2014
ARTSIDERS, Galleria Nazionale dell’Umbria, Perugia
Krobylos un groviglio di segni. Da Parmigianino a Kentridge, Musei Comunali, Rimini
VI Premio Fondazione VAF, Stadtgalerie, Kiel (Germania)
Drawing Now Paris - Le Carreau Du Temple, Parigi (Francia)
VI Premio Fondazione VAF VI, Schauwerk Sindelfingen, Sindelfingen (Germania)

2011
Palinsesti XX, Casa Cavazzini, Udine
Dalla cella all’atelier, IGAV, Castiglia, Saluzzo
Biennale giovani di Monza, Serrone della Villa Reale, Monza
Senza Rete, ETAGI Loft Project, San Pietroburgo (Russia)

2010
Mostra in Mostra, Altissima 17, Turino

2010,
Italian Pavillion - Expo Shanghai 2010, Shanghai (Cina)
Utopia, Urban Planning Exhibition Center, Shanghai (Cina)
Antroposfera, Palazzo Re Enzo, Bologna
Winter Roots, Palazzo Lucarini Contemporary, Trevi

2009
GREENHOUSE (Autumn), Parco dell’Arte Vivente, Torino
Plenitudini, Galleria delle Logge e Pinacoteca di San Francesco, San Marino
Green Platform, Centro di Cultura Contemporanea
Strozzina, Firenze
New Italian Epic, Brown Project Space, Milano
Roots/Radici, Istituto italiano di cultura, Madrid (Spagna)

2008
Maninfesto, Villa Manin - Centro d’Arte Contemporanea, Passariano
Summer Kisses, Palazzo Lucarini Contemporary Trevi
Soft Cell, GC.AC, Monfalcone
Il rimedio perfetto, Riccardo Crespi, Milano
Arrivi e Partenze - Italia, Mole Vanvitelliana, Ancona

2007
Drawing Out, Biagiotti Progetto Arte, Firenze
On. Luci accese di notte, Piazza Verdi, Bologna
Wunder Garten - innesti tra arte e botanica, Orto Botanico, Palermo
Open Air, Orto Botanico, Parma

2006
Fragmented Show, Care/Of, Neon>Fdv, Viafarini, Fabbrica del Vapore, Milano
Fruz: una nuova generazione di artisti in regione, Project Room GC.AC, Monfalcone
Targetti Light Art Collection, MUAR, Mosca (Russia)
Tende a infinito, Palazzetto Tito, Fondazione
Bevilacqua La Masa, Venezia
MEDIA.06, Galleria d’Accursio, Bologna

2005
XXII Premio Oscar Signorini dedicato alla Bioarte, Studio D’Ars, Milano
L’immagine sottile: disegni per una collezione, Galleria Comunale d’Arte Contemporanea, Monfalcone

2004
Mehrlicht, MAK Exhibition Hall, Vienna (Austria)
Biennale Adriatica di Arti Nuove, San Benedetto del Tronto
Anteprima Torino, XIV Esposizione Quadriennale d’Arte, Palazzo delle Belle Arti, Torino

2003
Targetti Collection, Chelsea Art Museum, New York (USA)
The digital mother, Galleria Inga Pin, Milano

2002
TECHNE 02, Spazio Oberdan, Milano
Last minute, Vecchio Ospedale Soave, Codogno
Art of light, Centre for Contemporary Art Ujazdowski Castle, Varsavia (Polonia)
In ralenti, Palazzetto Tito, Fondazione Bevilacqu

PREMI e selezioni
2020       
Borsa di studio Grant della Pollock Krasner Foundation di New York

2015
Finalista, Premio Biennale Agenore Fabbri, Francoforte (Germania)

2010
Premiato, Premio Mondo, Forlì [Cosmesi]
Finalista, Premio Vertigine, Roma [Cosmesi]

2008
Finalista, Maninfesto - Scultura e Installazione, Passariano

2007
Premio produzione, Premio Dimora Fragile, Terni, [Cosmesi]

2006
Finalista, Premio Internazionale della Performance, Trento [Cosmesi]

2006
Vincitore, Pagine Bianche d’Autore, Torino

2005
Finalista, Premio Scenario, [Cosmesi]
Vincitore, Premio Iceberg - Spettacolo, Bologna, [Cosmesi]
Vincitore, XXII Premio Oscar Signorini - Bioarte, Milano

2002
Vincitore / Premio produzione, Techne 02, Milano

2001
Vincitore, Premio Targetti Art Light, Firenze
Vincitore / Premio produzione, Opel and the united arts for Europe, Francoforte (Germania)

1999
Menzione d’onore, Premio Targetti Art Light, Firenze
LaMasa, Venezia

COLLEZIONI

2018
Grovigli elastici su wunderkammern - Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci, - i.Lab Biotecnologie, Milano;

2017
Studio per XS e Studio per 8 - Fondazione Museo Montelupo, Montelupo Fiorentino;

2011
Prato che si morde la coda e Parassiti a presa rapida - Punto Fermo - Collezione del Comune di San Vito al Tagliamento;

2006
Volo assistito per disperdere il seme - SEAT Pagine Bianche, Torino;

2005
Messa in piega - GC.AC - Galleria Comunale d’Arte Contemporanea, Monfalcone;

2001
Venire alla luce e laciarci le penne - Collezione Targetti Art Light, Firenze;

www.nicolatoffolini.com
www.cosmesicosmesicosmesi.com

Istagram: www.instagram.com/cickine/

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Donazioni con bonifico bancario:
ASSOCIAZIONE GIARDINO CORSINI 

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c/o Intesa Sanpaolo Spa - Agenzia 8 / Via il Prato, Firenze
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Causale: GIAMBOLOGNA E LA FATA MORGANA

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ORGANIZZAZIONE
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T. +39 055 2654588/89
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