Un'entusiasmante avventura ...
Sono già passati quattro anni da quando inaugurammo la prima mostra, cui sono seguite altre, dedicata alla “ riscoperta” di Giorgio Rossi, dopo quasi mezzo secolo di oblio dalla sua scomparsa, avvenuta nel 1963.
Quest’anno, nel cinquantenario dalla sua morte, continuiamo a onorarne la memoria con un’altra esposizione di opere, questa volta nella prestigiosa sede di Palazzo Medici Riccardi di Firenze e con il patrocinio del’importante Museo Il Cassero per la scultura italiana dell’Ottocento e del Novecento.
Dopo tre mostre senza soggetto specifico, ecco invece un percorso tematico intorno a un soggetto di elezione della scultura di Giorgio Rossi: la “Donna”, la cui presenza ha accompagnato la sua operosa e ricca vita di artista.
La figura femminile nella scultura che qui si presenta è raffigurata in tutte le fasi e ruoli esistenziali: da tenera bambina che dorme o che gioca con una bambola a serena adolescente a madre affettuosa a musa sensuale, amata moglie.
L’uso e la padronanza dei più vari materiali, marmo, bronzo, terracotta, legno, gesso, alabastro, conferisce grazia e diversa espressività alle opere. E la pittura che trova spazio nella mostra non è certo da meno.
Purtroppo non tutte le Muse di Rossi sono chiaramente identificabili ma la loro bellezza è tale per cui ognuno sarà libero di pensarle come meglio crede e sente, presenze con una spiccata personalità nell’universo femminile.
In un legame imprescindibile con le Muse vivono gli autoritratti dell’artista, realizzati in vari materiali, all’interno di un filo rosso ideale che va dalla gioventù fino all’età matura.
Paola Pagliai
nipote di Giorgio Rossi