Polpettine di baccalà
Polpettine di baccalà
INGREDIENTI PER 4 PERSONE
500 g circa di baccalà ammollato
150 g di farina
un cucchiaino da tè di lievito per pizze e torte salate
un bicchiere di latte
un uovo
prezzemolo
1/2 spicchio d’aglio
sale
pepe
Per friggere
olio di oliva oppure olio di arachide
PREPARAZIONE DELLA RICETTA
Per questa preparazione scelgo un pezzo di baccalà spesso e polposo. Lo spello e lo sminuzzo il più possibile con le dita scartando contemporaneamente le spine. Evito di frullarlo o tritarlo, così da avere delle grosse briciole irregolari.
Setaccio la farina con il lievito in una ciotola e mescolando unisco il latte, regolando la quantità in modo da ottenere una pastella densa. Unisco l’uovo battuto, un cucchiaio di prezzemolo tritato, una macinata di pepe e una puntina di aglio grattugiato. Mescolo bene e infine amalgamo il baccalà.
Ora metto sul fuoco la padella con abbondante olio e, quando è ben caldo (170°), calo le crocchette prendendo un po’ di impasto con la forchetta usata di taglio, in modo da dare loro la forma di piccole salsiccette. Le friggo per 4 o 5 minuti fino a quando avranno preso un bel colore dorato quindi le scolo, le passo su un doppio foglio di carta da cucina e le servo calde. Non è necessario girarle: le crocchette si volteranno da sole quando sono cotte da una parte. Essendo il baccalà già salato, ne assaggio una prima di salare.
ABBINAMENTO: Fritture
La maggiore untuosità della frittura suggerisce di scegliere vini dalla corrente di freschezza acida più pronunciata, così da poter ripulire la bocca preparandola al boccone successivo: Blanc de Morgex et de La Salle, Sylvaner, Müller Thurgau, e tutti i bianchi snelli e rinfrescanti funzionano bene con il fritto cosiddetto di mare e anche con quello - più leggero - di verdure. Vanno invece evitati i vini – bianchi e rossi – dal gusto boisé troppo in evidenza: le note dolci, speziate o anche tostate confliggerebbero infatti con il piatto, generando un sapore metallico poco piacevole. Molto riuscito, in particolare con le fritture di carne (anche macinata: polpette) e di formaggi (mozzarella) l’accostamento con rossi frizzanti quali una Bonarda, un Lettere, un Reggiano: la sensibile freschezza acida, unita al potere sgrassante dell’anidride carbonica, controbilanciano adeguatamente la grassezza delle diverse preparazioni. Quanto alle fritture dolci (frittelle, cenci, krapfen, castagnole, eccetera), pure nella diversità di ingredienti, possono essere genericamente ma efficacemente accompagnate da vini dolci di buona o meglio marcata acidità: i Moscato d’Asti più freschi, dei Riesling Beerenauslese.
VINI: Blanc de Morgex et de La Salle, Bonarda Vivace, Lettere, Moscato d’Asti, Müller Thurgau, Reggiano, Sylvaner
* L'indicazione dei vini in abbinamento è per forza di cose generica e privilegia tipologie di facile reperibilità in tutta Italia. Ciò non toglie che per molte ricette tipiche la scelta di vini della stessa regione sia non solo possibile ma addirittura molto raccomandabile.