Un progetto in 20 stampe fotografiche fine art, stampatore The Print Space (Londra) su carta Hahnemühle Perl 210gr. con inchiostri Epson UltraChrome HDX Wide Gamut.
Qualità Museum:
80 anni luce ambiente, 200 anni in archivio
Una visione, un progetto su come il tempo, e il mal tempo, corrompono la bellezza, le linee e i colori perfetti creati dalla natura, che alla fine la natura stessa trasforma in altre geometrie, contorte, oscure sempre affascinanti nella loro oscura decadenza.
Le rose sono quelle delle aiuole negli spartitraffico in Alessandria, fotografate con uno smartphone (iPhone 5 con app Pure).
Perchè con il telefonino? ma perchè era la fotocamera che ho sempre con me, che mi permette di catturare l'immagine quando gli passo casualmemte davanti, in un certo giorno in un certo orario, sempre per caso, ma quando la luce è quella giusta, quella giusta per la decadenza.
Il telefonino perchè posso infilarlo nei cespugli, lo guido con la mano sopra i boccioli, attraverso le spine, la mano porta il mio occhio, il mio sguardo sopra la rosa.
Tutte le foto sono fatte in pianta (è il caso di dirlo...), o frontali, voglio dare una visione netta, precisa, didascalica del passare del tempo, della decadenza della bellezza.
L’osservazione del tempo che scorre attraverso lo sfiorire (o il fiorire) dei petali è a suo modo un topos nella natura umana. Più di tutti fiori la rosa è simbolo di bellezza, solo il tempo può intaccarne l’armonia, rendendola comunque una poesia.
Robotti coglie declino e decadenza di rose che, ignare, vanno verso il loro tramonto. Screziature, colori che si affievoliscono, increspature: sono le pieghe del tempo che risvegliano immagini e ricordi.
(testo di Mariangela Ciceri)